Sulcis-Iglesiente
La Terra delle Miniere
Il territorio del Sulcis Iglesiente è stato sfruttato sin dall’ epoca Nuragica per via della presenza del metallo, infatti ci troviamo in una delle zone della Sardegna con la maggior concentrazione di minerali di tipo metallifero, come ad esempio piombo, zinco e la galena, un minerale che contiene al suo interno l’argento. In epoca medievale veniva estratto in particolare nella zona dell’Iglesiente, soprattutto in epoca Pisana dal conte Ugolino della Gherardesca, che contribuì a fondare la città di Iglesias. In questo territorio troviamo alcuni dei luoghi più esclusivi della Sardegna, come ad esempio Porto Flavia, una maestosa opera di ingegneria realizzata da Cesare Vecelli tra il 1922 e il 1924; dopo un percorso minerario che attraversa la montagna, veniamo rapiti dallo spettacolo del mare che si affaccia sul Golfo del Leone.
Sulle orme del Cammino Minerario di Santa Barbara
Il Cammino Minerario di santa Barbara, patrona dei minatori, si snoda per circa 500 km e attraversa luoghi di grande bellezza e fascino, legati alla cultura mineraria che ha plasmato la storia non solo economica ma anche sociale del Sulcis – Iglesiente. Il viaggio inizia da Iglesias, la città mineraria più importante in epoca industriale e già famosa durante il medioevo per la grande presenza di argento, passando da luoghi che ripercorrono i percorsi che i minatori compivano per recarsi sul luogo di lavoro; l’itinerario però non è solo miniera, infatti troviamo paesaggi ancora oggi incontaminati tra il verde della macchia mediterranea, le montagne e l’azzurro del mare.
Sulcis: Un Viaggio nel Passato
Il territorio, anticamente chiamato Sulki, in epoca fenicia era un punto cruciale per i commerci, in particolare in quella che oggi è chiamata l’ Isola di Sant’Antioco; troviamo testimonianze di questo antico passato nel museo archeologico Ferruccio Barreca, che al suo interno custodisce importanti testimonianze della vita delle antiche popolazioni fenicie; troviamo anche tracce del passato romano dell’isola con la sua necropoli e l’antico ponte romano che resiste da più di 2000 anni. Troviamo anche la cattedrale di Sant’Antioco, il cui impianto originario risale al V secolo e agli inizi del VI secolo, dedicata al santo patrono della Sardegna.